Pasquale Mazzocchi, soprannominato da molti anni Pako costituisce indubbiamente uno dei sogni di tantissimi tifosi, ovvero un napoletano DOC che riesce ad indossare la casacca della squadra della propria città, divenuto realtà già con il suo approdo in maglia azzurra, nel mese di gennaio 2024, è stato indubbiamente marchiato a fuoco con il raggiungimento del titolo di Campione d’Italia. Con un rinforzamento netto della rosa azzurra in vista della stagione 2025/26 uno dei nomi in uscita, ed anche alcuni tra i più criticati in questa fase di preparazione (e non solo) è proprio quello di Pako.
Sudore e gavetta per Mazzocchi
La carriera di Mazzocchi è sovrapponibile a tantissime altre, culminate però nel suo caso con diversi traguardi raggiunti, senza reali “regali” da parte di nessuno. Nativo di Barra, uno dei quartieri più conosciuti del capoluogo partenopeo, Mazzocchi inizia a tirare i “primi calci” con le giovanili del Benevento.
Con le Streghe è inquadrato come ala, ruolo che non ha abbandonato totalmente negli anni successivi, anche se è stato progressivamente arretrato come terzino o esterno di fascia.
Anche per caratteristiche comportamentali e per probabile formazione caratteriale Mazzocchi era stato presentato come uno “di casa”, duro e puro, tecnicamente non brillantissimo ma di grande gamba, allo stesso tempo un elemento ben lontano dall’idea di primadonna, ma un vero e proprio “soldato”.
Dopo un trascorso nelle giovanili del Verona, viene prestato al Bellaria e poi al Pro Piacenza, prima di arrivare a vestire le maglie di società come Rimini, Parma, Perugia, Venezia (con i lagunari arriva al debutto in massima serie), prima di imporsi con la Salernitana, incarnando lo spirito combattivo che da sempre lo contraddistingue, e corrispondendo ad una ottima sequela di prestazioni per una società come quella granata che anche grazie a lui riesce a salvarsi.
Le prestazioni valgono la chiamata del Napoli, nel mercato di riparazione 2024, fase di una stagione già problematica per gli azzurri, ed il suo debutto non è propriamente positivo. Questo arriva infatti nella difficile trasferta di Torino, in casa dei granata, dove da subentrante si fa espellere praticamente subito. Nel corso della stagione, decisamente sfortunata per tutta la squadra, Pako metterà a segno 10 presenze in campionato e 2 in Coppa Italia.
Nella stagione successiva, quella che ha visto l’arrivo di Antonio Conte, Mazzocchi è stato titolare sulla fascia destra per diverse partite, almeno fino al passaggio pressochè definitivo alla difesa a 4, per il resto della stagione ha giocato prevalentemente da riserva, inquadrato oramai come sostituto di Di Lorenzo o come cambio difensivo per gli esterni d’attacco.
Le critiche
Non è sicuramente l’elemento più tecnico della rosa, e questo ha attirato più di qualche critica, anche in partite specifiche (ad esempio, Roma Napoli 1-1 della scorsa stagione) ma anche banalmente in senso generico.
Addirittura sfide di precampionato come quella contro l’Arezzo che ha visto proprio il ragazzo di Barra non appoggiare in modo corretto, “causando” quindi l’errore dello 0-2, in una gara comunque globalmente già resa complicata dalla condizione fisica ancora non adeguata degli azzurri.
Da tempo il Napoli ha inquadrato il sostituto di Mazzocchi, ed è juanlu sanchez, anche se la trattativa si è raffreddata da tempo, l’intenzione sembra essere quella di ringiovanire e tecnicamente fornire un rincalzo più adatto al ruolo al capitano Di Lorenzo. Su Mazzocchi è vivo l’interesse del Sassuolo, che è appena tornato in massima serie.
Se da un punto di vista tecnico ha perfettamente senso la cessione dell’esterno napoletano, le critiche sono a dir poco ingiuste ed anche fuori luogo, se non altro per una netta abnegazione che il calciatore ha sempre palesato una enorme professionalità ed attaccamento ad una maglia che ha conquistato con indubbi sforzi di carriera.
Il rispetto verso Pako dovrebbe essere naturale, indifferentemente dalle strade che lui ed il Napoli potranno decidere di intraprendere. Si è indubbiamente guadagnato il diritto di vestire la casacca azzurra, e deve essere considerato a tutti gli effetti Campione d’Italia.