Victor Osimhen è in procinto di ritornare al Galatasaray, club che lo ha fortemente voluto e con il quale aveva già disputato un’ottima stagione 2024/25, ha iniziato rapidamente a fare il giro del web una semplice dichiarazione, anzi delle semplici parole, pochissime, ma che hanno decisamente “smosso” un web, in maniera particolare quello da parte napoletana.
Le prime parole in Italiano di Osimhen
Solo il Gala è il testo presente in un post comparso sui social media del giocatore nigeriano, e parallelamente anche su quelli del Galatasaray. Di fatto si tratta di un annuncio ufficioso da parte dei protagonisti.
Solo il Gala di fatto conferma come esternazione l’estrema volontà da parte del giocatore di legarsi contrattualmente ma non solo al club turco che ha fatto e di fatto continuerà a sviluppare il più grande sforzo economico possibile per assicurarsi uno dei calciatori maggiormente sentiti e capaci sotto porta della propria generazione.
Ma evidenzia anche come queste siano le prime parole “pubbliche” espresse dal giocatore, in Italiano, proprio quando è in procinto di lasciare, quasi certamente (vista le clausola accettata dal Napoli), proprio il Bel Paese. Elemento che ha evidenziato ancora di più una sorta di strano rapporto che il giocatore ha in qualche modo avuto ma anche non mantenuto con la piazza partenopea, generalmente molto generosa nel mantenere l’affetto con i propri calciatori, anche una volta che questi hanno intrapreso altri lidi.
Osimhen invece in qualche modo è rimasto coerente nella sua forma di rapporto particolare, generosissimo in campo fino all’estremo e quindi è risultato difficile contestare l’applicazione, che è stata sempre costante, tanto con il club quanto con la propria nazionale. Proprio con la casacca del proprio paese Osimhen ha sempre dimostrato un profondo feeling, anche “troppo” se vengono presi in considerazione i numerosi infortuni di varia entità occorsi nel corso dell’esperienza a Napoli, che è contrattualmente stata di 5 anni ma che effettivamente ne ha contati “solo” 4, seppur molto intensi.
Il “paradosso” di Victor
Di fatto Osimhen non si è mai adattato completamente non volendo, quasi certamente, imparare neanche le basi dell’italiano (cosa che immediatamente è risultata ancora più evidente con l’arrivo di altri calciatori come Scott McTominay e Billy Gilmour, che invece hanno annunciato di voler acquisire dimestichezza con l’idioma italico). Una sorta di paradosso che, guardando al passato evidenzia quanto calzante risulti essere il termine in questione.
Victor Osimhen è stato assieme a Kvara l’uomo dello scudetto rappresentando anche un simbolo, una sorta di supereroe, e anche genuinamente oltre che con molto entusiasmo ha abbracciato questo ruolo, mantenendolo però fino ai “mal di pancia” che hanno portato poi alla rottura definitiva.
Se è impossibile non apprezzare il suo gioco, perlomeno dal punto di vista dell’impegno questo non risulta oggi sufficiente per “giustificare” tanti comportamenti non completamente negativi ma che alla fine della sua avventura sul golfo, risultano spiccare ancora di più. Ad esempio la celebre quanto ai limiti dell’assurdo situazione creatasi sui social media dopo un tiktok galeotto.
E questo termine, il paradosso che ha anche evidenziato come difficile risulti essere stato per il nigeriano, nonostante i numeri ed il talento dimostrato, cercare una squadra di alto livello.
Ciò che appare sicuro è che l’operazione costituisca quello che può essere definito come un win-win ovvero un contesto di situazioni dove ogni parte in causa ottiene una vittoria: il giocatore andrà a percepire un ricco stipendio, il Galatasaray si fregia con uno dei migliori attaccanti in circolazione tra l’altro ad un’età ancora molto florida ed il Napoli si libera di un peso, contrattuale e non solo, ottenendo anche la somma di denaro e le condizioni che aveva richiesto.
Difficilmente il nome di Victor Osimhen susciterà particolari nostalgie, nonostante il suo enorme impatto avuto in positivo alla causa azzurra. Insomma c’è chi ha vinto nulla o meno del nigeriano ma che ancora oggi viene ricordato con ben altri pensieri.